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"Ho deciso di usare il racconto, la misura naturale del narrare, in quanto ti dà la possibilità di passare da un argomento all'altro senza costringerti a cavilli di trama, e ti fornisce il mezzo per guardare a 360 gradi la realtà variando di tema per ogni racconto. Ho voluto divertirmi sui casi della vita, la quale ne sa sempre una più di noi e del diavolo stesso. Non ce l'ho con le donne: sia chiaro subito. Piuttosto, alcuni racconti vanno letti come descrizione dei pregiudizi ancora esistenti sul gentil sesso. Non ci facciamo illusioni: la cultura millenaria è stata maschilista. La donna ha impersonato il peccato, specie nella religione. Ho usato il sarcasmo e il paradosso per sottolineare certe storture ancora a carico delle nostre compagne. Quando chiesero al dottor Johnson, nel Settecento, chi fosse più intelligente, l'uomo o la donna, rispose: 'Quale uomo, quale donna?' Ecco, io sono d'accordo con lui. Non è il genere (maschile e femminile) che distingue le persone, ma la singolarità irripetibile della loro essenza." (Aldo Onorati)